22/11/2024 — 30/03/2025

One Year Score: primo movimento

Mostre

La mostra articola il programma di ricerca attraverso i contributi di sei artistə: Ludovica Carbotta, Tomaso De Luca, Maryam Hoseini, Agnieszka Mastalerz e Reto Pulfer.

Il titolo della mostra che apre il programma espositivo di Scuola Piccola Zattere indica una parzialità e un’eccedenza, poiché si propone come punto di partenza per sviluppi che la superano nel tempo e nelle forme. Similmente la partitura, come sistema di descrizione e prescrizione di un atto performativo, si può intendere come un’approssimazione, il principio di un processo che si svolge in un linguaggio altro.

La partitura è il tentativo di bloccare in una forma stabile, comunicabile e ripetibile ciò che è fluido, particolare e unico, ma è anche uno spazio di potenzialità, una struttura da scomporre e trasformare attraverso la sua stessa messa in atto. 
La relazione aperta tra partitura ed esecuzione è la prospettiva da cui esploriamo il campo in cui si confrontano le politiche spaziali e le pratiche performative, e in cui osserviamo l’architettura come costrutto sociale, come corpo vivo e collettivo.

Il manufatto architettonico può così diventare il corpo del reato in un’indagine poetica che rievoca il trauma della sparizione di un’intera comunità, così come l’amuleto che conferisce diritti di accesso e movimento attraverso un territorio che si definisce tramite muri ed esclusioni. 

Il linguaggio pittorico si espande nello spazio reale e diviene membrana porosa per dar forma ad ambienti ospitali e affettivi, e si contrae nella dimensione fittizia del quadro, esso stesso architettura di contenimento per anatomie smembrate e ricomposte dalla logica del desiderio. Nell’intimità dell’ambiente domestico si insinua la logica di una collettività immateriale, connessa a distanza da gesti contraddittori di violenza e di cura, laddove il supporto reciproco di due corpi in contatto si oppone alla rigidità di una coreografia macchinica.

Attivate dagli interventi performativi ed espanse nei diversi formati educativi e di ricerca, le opere in mostra suggeriscono una traiettoria aperta in molteplici direzioni e percorribile da molteplici corpi. 

Ludovica Carbotta, I come from outside myself, 2022, Ph. Luigi De Palma for OGR Torino 

Tomaso De Luca, A week’s notice, 2020, film still. Courtesy of the artist

Reto Pulfer, Public Interactions, Hollybush Gardens. Courtesy of the artist and Hollybush Gardens 

Maryam Hoseini, Of Flesh and Three Hearts (No.II), 2023. Courtesy of the artist and Deborah Schamoni 

Agnieszka Mastalerz, no mental scars, no nursed grudges, 2022, Film still. Courtesy of the artist and eastcontemporary