
15/10/2025 — 15/02/2026
Jacopo Giacomoni
15/10/2025 — 15/02/2026
Fellowship
La ricerca parte dalla creazione di un Dipartimento di Drammaturgia Parassitaria (DDP), un centro per lo studio, la scoperta e la divulgazione di quelle forme testuali che parassitano i testi già esistenti nel mondo. I lavori preliminari hanno permesso finora di stilare un Manifesto per la drammaturgia parassitaria e di scoprire 40 diversi parassiti drammaturgici suddivisi in 4 famiglie, ma ci sono ancora ampi margini di sviluppo e innumerevoli tipologie di parassita tuttora sconosciute all’essere umano.
La ricerca del DDP si muoverà – conscia della limitatezza di questo dualismo – sia sul piano teorico che su quello pratico, con lo scopo di analizzare i parassiti già scoperti e di individuare nuove specie. Tra i campi di studio del DDP, evidenziamo, fra gli altri:
• Anatomia parassitaria comparata (studio di similitudini e divergenze tra parassitismo animale e parassitismo drammaturgico)
• Tassonomia parassitaria (classificazione e denominazione delle varie specie di parassiti scoperti)
• Etologia parassitaria (comportamento dei parassiti in relazione ai testi ospiti)
• Geografia parassitaria (areali, habitat interni ed esterni, siti di riproduzione etc.)
• Paleontologia parassitaria (studio dei fossili e delle specie scomparse)
Per crescere e affermarsi all’interno del panorama teatrale, l’intera branca ha bisogno di collaboratorə intraprendenti dediti al dettaglio e all’ignoto. Per questo il lavoro del DDP si aprirà a ricercatorə esternə, a laboratori condivisi e a esperimenti performativi aperti al pubblico.
Jacopo Giacomoni (Trento, 1987). Laureato in Filosofia con una tesi sull’esistenza dei personaggi fittizi, lavora come drammaturgo e performer. Nel 2025 vince il la 58ª edizione del Premio Riccione con il testo Tacet, che nel 2024 aveva vinto il Bando Autori di Biennale Teatro. Nel 2023 vince la menzione speciale Franco Quadri della 57ª edizione del Premio Riccione con il testo È solo un lungo tramonto. Porta avanti una ricerca strutturalista sulla drammaturgia, progettando ordigni spettacolari che accolgono la partecipazione del pubblico e il caso, cercando di costruire esperienze teatrali ludico-rituali che inneschino cortocircuiti con il tempo e lo sguardo di spettatorə e performer.
Negli ultimi lavori ha creato un dispositivo teatrale per eleggere la più grande tragedia dell’umanità, un ufficio teatrale per la celebrazione di un funerale in scena, un gioco per rivivere da zero una seconda vita sul palcoscenico, un esperimento di hauntology teatrale sulla perdita della memoria del padre. Come performer fonde il suo percorso di attore a quello di sassofonista, in una continua esplorazione nel campo dell’improvvisazione libera e dei suoni non idiomatici.