Nikima Jagudajev

Residency

Nikima Jagudajev (1990) è artista e coreografə natə negli Stati Uniti, con origini austriache e uzbeke. La loro pratica performativa è un atto collaborativo di costruzione di mondi in cui avvengono incontri inaspettati, attraverso strutture varie, spesso simili a giochi.

Jagudajev lavora con materiali che si assemblano in infrastrutture contro-normative. Entrano in gioco dance phrases che si ripiegano all’infinito su sé stesse, momenti di snack e di riposo, e oggetti ludici come mazzi di carte o puzzle. Un ampio dispiegamento della pratica dell'alterazione tramite macchina da cucire e punto croce, dalla produzione di opere d'arte alla modifica degli abiti dei visitatori, altera lo spazio. Nei film, documentari, videogiochi e performance, archetipi e avatar, siano essi personaggi cosmici o rendering 3D, attraversano portali e soglie sia digitali che coreografiche. Scarabocchi e doom metal appaiono in proporzioni e distorsioni non convenzionali e contribuiscono alla tradizione mitopoietica che viene sempre ricostruita.

Il concetto di re-schooling — ovvero come il gioco, inteso come attività ordinata che ha fine in sé stessa, possa sovvertire l’istituzione — è al centro della pratica di Jagudajev. Le loro opere sono pensate per permettere a performer e visitatorə di trovare un senso di appagamento, nel giocare e condividere un’esperienza di deviazione. Le relazioni sociali sono concepite come relazioni spaziali; gli spazi si trasformano attraverso l’interazione.

Sempre di lunga durata, queste opere su larga scala, dalla natura dirompente e straniante, richiedono che anche le interazioni siano fuori dall’ordinario. Performer e visitatorə condividono il tempo — in un modo o nell’altro — all’interno di questi mondi costruiti, strani e imprevedibili. Con l’andirivieni delle persone, lo spazio cambia configurazione, impedendo che le interazioni si irrigidiscano in norme socio-politiche, rendendo il mondo specifico, disorientante e queer.

A Scuola Piccola Zattere, Jagudajev svilupperà una nuova opera: un documentario/videogioco ibrido intitolato Like.

Il lavoro di Jagudajev è presente nella collezione del mumok – Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien di Vienna. Mostre personali sono state presentate presso il Westfälischer Kunstverein di Münster (2025), il mumok (2024), Accelerator a Stoccolma (2024), WIELS a Bruxelles (2023), Shedhalle a Zurigo (2022) e Bergen Kunsthall in Norvegia (2021). Altre esposizioni si sono tenute al Kiasma Theater di Helsinki (2025), Kurimanzutto a Città del Messico (2020), Centre d’Art Contemporain di Ginevra (2019), MoMA PS1 di New York (2018), Human Resources LA (2018), Whitney Museum of American Art di New York (2017) e Rockbund Art Museum di Shanghai (2017). Il lavoro è stato inoltre presentato nell’ambito di Beyond the Black Box presso De Brakke Grond ad Amsterdam (2024), al festival Dansand! di KAAP a Ostenda (2023), a kunstenfestivaldesarts a Bruxelles (2022), a Immaterial – Material Art Fair di Città del Messico (2020), in 89+ presso LUMA/Westbau a Zurigo (2017), e alla Biennale di Marrakech, Marocco (2015).